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Batisto Coco Unplugged
Massimo Bellio: voce, percussioni
Eddy De Fanti: voce, chitarra, percussioni
Marco Musoni: basso, cori
Paolo Busolin: percussioni, cori
Giorgio Schiavon: sax tenore, percussioni, cori
Chi sono i Batisto Coco? Sono un gruppo musicale che nel 2025 festeggerà 40 anni di attività. L’Orchestra (a loro piace farsi chiamare così) – fondata nel 1985 – ha avuto l‘intuizione di sposare il dialetto veneziano con la salsa, il mambo, il cha cha: la scelta di cantare in dialetto veneziano non è campanilistica ma artistica, perché l’accento e la cadenza dell’idioma lagunare si sposano con i ritmi e le sincopi della musica latinoamericana. Insomma, il sudamericàn deventa veneziàn.
Forti di questa intuizione, i Batisto Coco contaminano il dialetto con lo spagnolo e si avventurano in traduzioni non solo linguistiche ma anche culturali, in cui si compie la magia di due universi che, seppure a distanza, dialogano.
Le canzoni dei Batisto Coco si lasciano godere su più livelli: sono parodie della vita quotidiana e momenti di umorismo, si possono ballare fino allo sfinimento, sono leggere ma con una certa complessità compositiva che, oscillando tra i ballabili anni Sessanta e la musica colta contemporanea o innestando lo stile Salsa nei classici del Barocco si possono apprezzare anche intellettualmente.
Questo progetto laterale dei Batisto li propone in una veste inedita: cantando di Venezia e dei veneziani, di usi e costumi della società, dell’amore, delle manie, vizi e piccolezze, sono passati quarant’anni e i Batisto Coco, per festeggiare, hanno messo in cantiere un nuovo progetto – in acustico – per privilegiare l’ascolto dei testi – troppo spesso accantonati a vantaggio dei ritmi coinvolgenti. Scopriamo Venezia e le sue osterie, il Gondolier, il vin, la patata e il pesse, il taja tabàri il fascino di Fantasticar, l’eterna contrapposizione tra Veneziani e campagnoli, la Venezia amata e odiata, forse più odiata – ma alla fine amata senza riserve.
Ascoltiamo allora i Batisto Coco: forse scopriremo nuove suggestioni, anche dopo quarant’anni.
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