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Nel momento in cui l’artista è più famoso delle sue opere, rischia di fallire. Per The Leading Guy la canzone è l’unica cosa che conti davvero.
Cantautore, in grado di raccontare qualcosa di unico e spontaneo anche se doloroso, cerca il silenzio per meglio interpretare il rumore delle cose preziose.
Una grande attenzione è affidata alla melodia, che si rifà alla tradizione folk e alla necessità di raccontare e conservare tra i suoi versi personaggi, storie e memorie che rischierebbero altrimenti di sfumare via.
The Leading Guy suona in maniera essenziale e diretta ed è con questo principio che racconta. La ricerca costante di una conversazione con l’ascoltatore porta ad un confronto diretto che si realizza al meglio durante le sue esibizioni dal vivo. Scrive e canta per raccontare e raccontarsi.
È autobiografico nella misura in cui può esserlo un uomo dei nostri tempi. Chitarra e voce come semplici strumenti d’espressione di un’esistenza molto più complessa.
“Memorandum”, il suo album di debutto (Lady Lovely, 2015) non doveva nemmeno essere pubblicato e forse la sua forza è tutta qui. Un mese di scrittura e pochi giorni di registrazione in un appartamento nella Berlino est. Un flusso di coscienza che non teme il giudizio del pubblico perché questo disco quasi a sorpresa si trova ad averne uno.
Denso di memorie, personaggi reali che sembrano inventati, dolore, letteratura e a volte amore. Una chitarra acustica come unica compagnia quasi silenziosa a supportare con poche note tutto ciò che doveva essere detto in fretta per paura che qualcuno possa sentire. Artisti di strada dimenticati, fragili alberi genealogici, senzatetto e cani randagi, l’aggrapparsi a qualche frase di un poeta per riuscire a salvarsi. Tutti noi viviamo diversamente ciò che vediamo e proviamo ma a pensarci bene i sentimenti sono sempre gli stessi. Amore, odio, dolore o rassegnazione che sia. “Memorandum” altro non è che un punto di vista su tutto ciò. Qualsiasi sia il nostro modo di vedere le cose non dobbiamo mai smettere di guardare. Ed è per questo che in fine “Memorandum” è stato pubblicato.
The Leading Guy ha vissuto per molto tempo in Irlanda per poi girare l’Europa a piedi e in autobus, da Copenaghen alla Cappadocia, passando per Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria.
Nell’ultimo anno ha suonato molto in club in Spagna, Inghilterra, Belgio e nei Balcani. In Italia sta iniziando ora a farsi conoscere. Nel 2015 è stato opening act di Jack Savoretti, che ne ha elogiato pubblicamente le doti, e in estate ha suonato in apertura dei 2Cellos su tre palcoscenici molto prestigiosi, quello di Ferrara Sotto Le Stelle, alla Cavea Auditorium Parco della Musica di Roma e al No Borders Music Festival di Tarvisio.
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