Buon Compleanno Vapore!
Non è un caso che io mi ritrovi a parlarvi dell’Aleph, un capolavoro di Borges, proprio in concomitanza con il 38 compleanno del Vapore.
In uno dei racconti Borges narra le gesta di Pedro Damian nella battaglia di Masoller durante la rivoluzione argentina del 1904. In punto di morte, dopo aver vissuto per anni come gaucho, in una sperduta campagna dell’Argentina, Don Pedro racconta la sua impresa eroica. L’ascoltatore, che poi è anche il narratore, mesi dopo si ritrova difronte alla versione del colonnello Tabares, suo comandante, in cui il giovane soldato viene disegnato come un fuggitivo, vile e codardo. In una terza testimonianza, infine, quella di un commilitone, Pedro Damian è morto in battaglia da eroe.
Quale la verità? Pedro è un eroe o un codardo? È morto giovane in battaglia o dopo anni di lavoro in campagna? Oppure esistono due Pedro Damian?
Non c è una risposta univoca, si tratta di uno “scandalo della ragione” secondo Borges che alla fine ammette anche la possibilità di essersi inventato qualcosa.
Accade spesso di essere scandalizzati dalle nostre versioni della realtà, fatte di ricordi e racconti quotidiani, spesso in contrasto, che si sovrappongono. Anche in questo momento, cercando di coordinare la mia immaginazione e scrivere, appaiono gli impegni, le fatiche, la burocrazia, i controlli del presente. Appaiono i primi anni senza freni del Vapore, pieni di fumo e alcool. Appare la nostra seconda vita digitale come in questo momento. Appare l’Aleph che mi ha ispirato e destabilizzato.
Da questo caos emerge solo una verità certa e indubitabile: al Vapore c’è.
Un “Bateo” fortificato e stratificato dalle battaglie (più o meno vere!) e da migliaia di ore di musica dal vivo (anche il Tango tanto amato da Borges) che traspirano dai muri ( si dice spesso ma è davvero cosi?).
Un “Bateo” ancora in navigazione che continua a cercare di sorprendere con concerti ed eventi importanti, come il prossimo Festival dell’improvvisazione.
Per quanti anni ancora? I piloti ( un po’ stanchi, diciamolo…) fuggiranno da codardi prima di un’altra eroica battaglia? Oppure in quel fatidico 30 ottobre 1986 le cose andarono diversamente?
“Solo Dio può modificare quello che è stato”, scrive ancora Borges verso la fine del racconto, citando la disputa contro Aristotele del teologo medievale Pier Damiani. Il nome, simile a quello del protagonista, fa venire qualche altro dubbio sulla veridicità di tutto il racconto.
Le cose si complicano e si confondono sempre di più, sono i labirinti di Borges.
Troppo direi, anche per me e non credo sia il caso…o il caos?
Buon compleanno Vapore.
Stefano Pesce