In questo processo creativo si inserisce anche l’improvvisazione.

Difficile spiegare e capire fino in fondo il suo vero ruolo, velato di mistero, ma crediamo che per molte persone – durante il festival appena concluso al Vapore, organizzato insieme a Helvetia Editrice, Caligola Records e Cristina Cervesato – un fatto sia uscito in modo chiaro e sorprendente: la capacità dell’improvvisazione di innescare un effetto benefico.

I laboratori, quello di scrittura creativa di Roberto Ferrucci, come quello di teatro di Vanni Carpenedo e Betty Andriolo di Bottegavaga, o di musica di Paola Furlano, si sono trasformati in sedute terapeutiche, curative per l’anima. Vere e proprie pillole di benessere.

Abbiamo scoperto che improvvisare nell’arte non è solo fare teatro, musica, scrittura nel senso piu stretto o professionale del termine – anche a questo abbiamo assistito con gli spettacoli dal vivo – ma è anche più semplicemente fare del bene a noi stessi. Una variazione marginale delle nostre conoscenze artistiche, infinitamente piccola forse, come la derivata di una funzione matematica, ma capace di farci entrare dentro di noi scoprendo qualcosa di nuovo.

Grazie dunque agli artisti che hanno saputo interpretare il tema in modo unico e sorprendente; grazie alle maestre della scuola elementare Baseggio sede di Malcontenta e ai bambini che hanno portato una folata di entusiasmo ed energia positiva, improvvisando disegni di rara bellezza.

Grazie al pubblico attento e curioso; grazie soprattutto a tutti i partecipanti dei laboratori che hanno condiviso con noi la magia e la forza vitale dell’improvvisazione. Una capacità innata, che abbiamo tutti e che se sfruttata, a qualsiasi età, ci permette di uscire dagli schemi e giocare, tornando bambini, capaci di vivere il presente godendo istanti di emozione e autentica felicità.

Alla prossima!